Aggiornamento costante del documento di valutazione dei rischi nei musei

l documento di valutazione dei rischi dev’essere sempre e sistematicamente aggiornato come raccomandazione del Decreto Legislativo 81/2008, sopratutto dal fatto che gli scenari di rischio si evolvono in continuazione nel tempo anche a seguito di un utilizzo crescente di strumenti informatici portatili.

Il maggior utilizzo di codesti dispositivi mobili informatici “pericolosi” riguarda sopratutto luoghi come i musei. Secondo uno studio condotto da una grande compagnia di assicurazione, c’è stato un aumento di infortuni sia da parte dei visitatori che delle opere d’arte a seguito di un uso sbagliato di telefoni cellulari sia per scattare scattare foto e sia per urti per distrazione.

Un altro strumento che via via sta diventando sempre più popolare è il selfie-stick, o bastone di prolunga, che si utilizza insieme al telefono cellulare per scattare fotografie. Esso potrebbe colpire opere d’arte se non usato con cautela oppure colpire altri visitatori.

Consigliamo dunque, a chi è coinvolto nella realizzazione ed elaborazione del documento di valutazione dei rischi per insediamenti museali è il seguente:

  • Bisogna innanzitutto avviare una sistematica raccolta di informazioni afferenti ed eventi, come quelli descritti sopra, anche se non ufficialmente riportati sul registro degli incidenti della istituzione museale, in ragione della modesta entità del danno.

Si ricorda che la norma UNI EN ISO 31000, riferita alle modalità di sviluppo dell’analisi di rischio, prevede che un rischio venga classificato in base alla frequenza ed alla gravità dell’accadimento. Cominciamo innanzitutto a reperire dati afferenti alla frequenza e successivamente sarà certamente più semplice poter reperire dati riferiti alla gravità dell’accaduto.

L’esperienza ha infatti dimostrato che, quando l’evento ha una certa gravità, esso viene sistematicamente segnalato, ma se l’evento ha avuto una modesta gravità esso non viene segnalato e si perde di conseguenza la percezione della frequenza, con la quale gli eventi stessi si possono verificare.

Fonte: Adalberto Biasiotti di puntosicuro.it

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin